Come già visto, il tutor opera insieme ad altre figure professionali che, ognuna con il suo ruolo e le sue competenze, concorrono al benessere dell’individuo. Nella tabella sono riassunte le differenze sostanziali tra queste figure in termini di approccio, obiettivi e focus.

FIGURA	APPROCCIO	OBIETTIVI	FOCUS
FAMIGLIA	Emotivo-relazionale	Benessere del ragazzo	persona
NEUROPSICOLOGO LOGOPEDISTA ERGOTERAPISTA	Tecnico-specifico	riabilitazione delle funzioni e degli apprendimenti di base	persona
INSEGNANTE SCOLASTICO	Materia-specifico e pedagogico	raggiungimento obiettivi di apprendimento materia-specifici e trasversali	gruppo classe
INSEGNANTE DI RECUPERO	Materia-specifico	sostegno transitorio legato a singoli argomenti/materie	persona
TUTOR	DSA-specifico Processi di apprendimento Metodo di studio e strategie Tecniche di studio disciplina-specifiche	Benessere attraverso autonomia, approccio più consapevole allo studio; Esperienze di apprendimento più motivanti; Intervento generale e profondo, legato alla persona più che alla materia	persona

Il tutor deve agire come mediatore nel lavoro di squadra per il bene dello studente. Spesso assistiamo a riunioni senza scambi empatici, in cui lo studente viene etichettato come “quello svogliato” e non si coglie la complessità della situazione. Ognuno ha la presunzione di avere in mano la chiave interpretativa giusta e si generano conflitti di cui i ragazzi pagano le conseguenze. Purtroppo c’è una pericolosa tendenza a sentirsi accusati e accusare, perdendo di vista il ragazzo che, in generale, non si sente abbastanza sicuro da prendere una posizione. Il tutor deve cercare di trovare un “linguaggio comune” per creare una vera rete intorno al ragazzo